Il secondo nucleo di questioni condensa le prospettive che dell’esperienza ambivalente dell’amore privilegiano il lato di apertura verso l’altro, sottolineando la possibilità e le condizioni di simmetrico riconoscimento
La triade classica di eros, agape e philia verrà quindi percorsa nelle sue principali riletture contemporanee che mirano a ricomporre la distanza tra amore di possesso e amore donativo, tra carne e spirito, amicizia e solitudine, le une facendo leva sulla concreta dimensione erotica come via transitiva verso l’altro (secondo la prospettiva “dionisiaca” di Michel Maffesoli), le altre – rappresentate da Nicla Vassallo – sull’incerta corrispondenza tra sesso e genere. Il ravvicinamento tra soggetti insito nell’esperienza dell’amicizia sarà viceversa al centro della lezione di Salvatore Natoli.
Il suo carattere di “alleanza non contrattuale” farà segno, con Piero Coda, alla Trinità d’amore cristiana fondata sull’elezione da parte del Padre, per altro verso rinvierà alle esigenze di fedeltà intrinseche nella relazione d’amore intesa come spazio di accoglienza e di condivisione, secondo la prospettiva di Michela Marzano. In questa prospettiva l’avvento del “matrimonio d’amore” apre dunque l’inedita possibilità di un compiuto umanesimo (argomento della lezione di Luc Ferry).
La stessa categoria di cura, maturata all’interno del pensiero femminista, verrà riletta da Elena Pulcini in termini di manifestazione concreta e simbolica dell’essere-con-l’altro, costeggiando la tematica del dono ed estendendosi dalla sfera privata a quella pubblica e politica.